Per un turista perdere la strada a Parigi è impossibile. Le
linee della metropolitana collegano tutta la città, ci sono fermate ben
localizzate e vicinissime tra loro e chiare indicazioni per i pedoni. Eppure mi
sono persa. Questa volta non è dipeso
dal mio scarso senso dell'orientamento, combattuto a suon di cartine stradali digitali e
analogiche, né dal fatto che mi fermavo
a fotografare qualcosa ogni 5 passi. E' stata una scelta volontaria.
Volevo vedere Parigi, quella vera, quella dei miei sogni e
quella immaginata grazie alle parole di Proust, di Baudelaire, di Hemingway. Volevo
assaporare Parigi. In tutti i sensi.
Rive Droite
*Prima tappa: Louvre*
Fare la fila davanti alla Gioconda è d’obbligo. Non importa
quante gomitate riceverete dagli altri turisti ammassati davanti alla
misteriosa beltà ritratta da Leonardo: vi tocca. Non dimenticate però che il
Louvre è uno scrigno pieno di tesori della Storia dell’Arte. Raffaello,
Tiziano, Rubens, Caravaggio, Giotto, Degas, Rembrandt si contendono gli sguardi
degli ammiratori nei chilometrici corridoi del museo. Tra questi tesori ho
scoperto la mia perla personale, la statua di una giovinetta che stringe tra le
mani una collana con due cuori. Sembra assorta in un dilemma interiore o in un
pensiero che la affascina, il titolo è quasi superfluo: La choix difficile, la
scelta difficile (opera in marmo di Jean-Baptiste Joseph Debay, 1861).
Musée du Louvre
99, rue de Rivoli, 75001 Parigi, 1° arrondissement
Aperto tutti i giorni (tranne il martedì)
dalle 9 alle 18,
il mercoledì e il venerdì fino alle 19:45
Métro: Palais-Royal Musée du Louvre
(si accede direttamente al museo dalla metro)
La tappa golosa: Café Mollien
A pochi metri dalla Monnalisa, il Café Mollien è uno dei ristoranti
presenti all’interno del museo. Dalla sua terrazza si può ammirare il cortile
della Piramide. I prezzi sono legati alla posizione (in media 6 euro per un
sandwich) ma l’atmosfera è unica.
Café Mollien (foto)
99, rue de Rivoli, 75001 Parigi, 1° arrondissement
Aperto tutti i giorni (tranne il martedì)
dalle 10:30 alle 17,
il mercoledì e il venerdì fino alle 19
*Seconda tappa: Opera*
L’atmosfera era in tono con le canzoni del Fantasma dell’Opera
che mi suonavano in mente mentre lottavo con il vento gelido e la pioggia
percorrendo Avenue de l’Opéra. Facendoci scudo con l’ombrello pieghevole io e
A. abbiamo deciso di perderci per la prima volta: abbandonare la strada
principale per scoprire i vicoli di Parigi in cerca di qualcosa da mangiare per
pranzo. E' capitato così che, entrando in una stradina laterale, ci siamo ritrovati
in un quartiere asiatico in piena regola. Insegne di ristoranti tipici
giapponesi, supermercati di prodotti del Sol Levante e un’adorabile boulangerie
giapponese.
La tappa golosa: AKI
Una boulangerie è un incrocio tra un forno e una pasticceria
e AKI è l’incrocio tra una boulangerie giapponese e una francese. La vetrina
dei dolci è un tripudio di macaron, montblanc, eclairs e dolci al thè matcha o
agli azuki. Per il salato si può scegliere tra baguette, insalate, bento o
prodotti da forno giapponesi (e qui il thé verde spadroneggia di nuovo).
Il montblanc era uno dei migliori mai provati in vita mia:
delicato, dolce, con il sapore di castagne non troppo prepotente. L’eclair al
cioccolato era troppo dolce per i miei gusti, avrei preferito un cioccolato più
amaro.
A pranzo c’è la possibilità del menù a prezzo fisso a meno
di 20 euro (baguette, bibita e dolce).
Aki
Boulangerie (foto)
16 rue
Saint Anne
Lun: 12.00 - 0.00
Mar: 9.00 - 23.00
Mer - Ven: 10.00 - 0.00
Sab: 12.00 -
23.00
Rive gauche
I macarons, a Parigi, sono una cosa seria. Non c'è vetrina di pasticceria che non esponga i suoi macarons, non c'è centro commerciale che nel reparto dolciumi non venda queste piccole dolcezze (anche con risultati discutibili), non c'è McDonald nel centro storico che non li proponga accanto a Donuts e cookies! Parigi sta vivendo una meravigliosa infatuazione per i macarons... per turisti. I parigini sanno che i due veri sfidanti, i Maestri del macaronage, sono due: Ladurée e Pierre Hermé, il resto è moda.
Il primo è la tradizione, la storia, il secondo è l'innovazione e la modernità. Le identità delle due pasticcerie sono ben visibili fin dallo stile dei negozi e dalle confezioni dei dolci: entrate da Ladurée e vi sentirete catapultati indietro nel tempo e finirete per cercare in borsetta la veletta e i guanti di pizzo per abbigliarvi in maniera più decorosa. Le pasticcerie di Pierre Hermé sono più simili ad una moderna galleria d'arte: ambiente minimal e ricercato.
Per puro spirito scientifico ho lasciato che questi due campioni dello zucchero a velo si sfidassero ad armi pari scegliendo gli stessi macarons nei due negozi: cioccolato, rosa e caramello al burro salato.
A mio parere nel confronto diretto Pierre Hermé vince 2-1 su Ladurée. Il macaron al cioccolato di Pierre Hermé è cioccolatoso al punto giusto, quello al caramello al burro salato è pura poesia. Il macaron alla rosa di Ladurée vince su quello di Hermé per il sapore più persistente di acqua di rose. Per il resto i macarons di Hermé li preferisco anche per la consistenza e la friabilità anche negli altri gusti provati oltre a quelli per il confronto diretto.
Per le cioccolaterie potrei scrivere un post intero: c'è un negozio di cioccolato ad ogni angolo e anche qui si sfidano dei colossi. Se cercate una delle cioccolaterie più vecchie di Parigi andate da Foucher, se cercate quello che forse è il miglior cioccolato di Parigi andate da Patrick Roger.
21 rue Bonaparte (foto)
per gli altri indirizzi:
http://www.laduree.fr
Pierre Hermé
72 rue Bonaparte
per gli altri indirizzi:
http://www.pierreherme.com/
Foucher
134, rue du Bac (foto)
per gli altri indirizzi:
http://www.chocolat-foucher.com/
*Quarta tappa: il Quartiere Latino*
Prendete la metropolitana fino a Saint-Michel, fatevi travolgere dall'atmosfera giovane e frizzante che si respira nei pressi della Sorbona, chiudete gli occhi e seguite il vostro naso. Perdersi a Saint-Michel, nel Quartiere Latino, significa aprire gli occhi e trovarsi in Turchia o in Grecia a pochi passi dalla Cattedrale di Notre Dame. Sembra di essere in una Disneyland ellenica.
Agli inizi del XX secolo questo quartiere ospitava Hemingway, Picasso, Gertrude Stein, Francis Scott Fitzgerald. Il nome deriva dalla lingua, il latino, adoperata nel Medioevo nel gran numero di università e scuole che ancora oggi sopravvivono in questo quartiere.
Non fatevi distrarre dalle insegne ipercolorate, c'è un pizzico caratteristico di Francia anche qui.
La tappa golosa: Le Chat qui peche
Lo confesso: è stata la promessa della Tartiflette nel menu a farmi entrare in questo piccolo ristorante con specialità della Savoia e della Borgogna. Il locale è intimo, con le luci soffuse, le travi di legno a vista sulle pareti bianche che ricordano quelle di uno chalet di montagna. Anche i finti trofei di caccia dovrebbero dare un senso alpino ma ho preferito ignorarli. La zuppa di cipolle non era granché, troppo liquida per i miei gusti, in compenso le escargots erano deliziose. Oui, ho mangiato le lumache e mi sono piaciute! (E non ho fatto danni come nella famosa scena di Pretty Woman). La tartiflette era un'autentica tartiflette: densa, piena di pancetta, patate e formaggio e - incredibilmente - non pesante. Persino i dolci erano buoni, cosa rara per i ristoranti turistici a prezzo fisso. Ci sono varie opzioni di menu fisso, dai 14 euro in sù.
Le Chat qui peche (foto)
10 rue de la Huchette
Avrei ancora tanto da scrivere - del pane più buono di Parigi, della salsina segreta sulla entrecote, della diffusione pandemica di Starbucks, del ristorante alla Torre Eiffel, dei negozietti di libri usati - ma è meglio lasciare qualcosa da parte per i prossimi consigli golosi.
Vorrei ringraziare Claudia, mia personale Cicerone a distanza per questa prima escursione a Parigi. Date un'occhiata al suo blog La femme du chef: troverete altre dritte sulla Ville Lumière, gustose ricette, arte e tanto altro.
P.s. vi è venuta voglia di gustare qualcosa di parigino? Continuate a farmi compagnia: ritorna il mese della cucina francese su BperBiscotto! ;)
Devo fare pubblica ammissione: io Parigi non la amo per niente, cioè non mi piace per niente. Ci sono stata tante volte (per lavoro e per piacere) e non ce la faccio, non mi piace. La trovo simile a tante altre città che amo, una copia di Roma per esempio e non mi piacciono gli odori che provengono da ogni dove. Sono molto snob su questa cosa qua ma a me Parigi non piace. Detto questo, vado a mettermi in un angolo pronta per farmi frustare! :D
RispondiEliminache meraviglia, che meraviglia, che meraviglia, che meraviglia!
RispondiEliminaCi sono stata una sola volta e per di più proprio di passaggio! Perciòho un desiderio sfrenato di poterci tornare... e tu non mi aiuti per niente ;)))
RispondiEliminaLa tua guida mi stuzzica ancora di più nell'organizzarmi quello che vorrei fosse il viaggio per il mio 30° compleanno... ma non so se riesco a convincere quel pantofolaio di mio marito ;)
Nel frattempo mi segno tutti questi indirizzi e suggerimenti!
Splendido il tuo viaggio... non avevo dubbi che ci fosse anche lo zampino di Claudia! Chi meglio di lei potrebbe fare da Cicerone?!
Un abbraccio e buon fine settimana
Erika
Ciao,
RispondiEliminacomplimenti per il bellissimo blog, foto e contenuti.
Adoro Parigi e ci tornerei altre mille volte perche'ogni volta che ci vado c'é qualcosa di nuovo da scoprire.
Mi aggiungo ai tuoi google friends.
a presto
Paris.. "tu me fais tourner la tête" cito Edith Piaf riferendola a Parigi.. Tornata da qualche giorno!
RispondiEliminaConosco alcuni dei posti citati..
buon week end!
Ho visto Parigi in gita scolastica in quinta superiore, di fretta e con tante altre cose per la testa, sfrecciando tra i luoghi più turistici!
RispondiEliminaUn anno e mezzo fa ho organizzato la permanenza del mio fidanzato per un mese intero a Parigi per ragioni di lavoro. Attraverso le guide ho scoperto che ci sono tante altre cose che vorrei vedere; tanti angoli interessanti, tanti luoghi speciali fuori dalle solite rotte turistiche.
in quell'occasione non ho potuto ragiungerlo, ma le foto che mi ha portato, hanno reso questo mio desiderio di tornare a Parigi più concreto...e ci torneremo di sicuro, presto, insieme!! :D
questo post è una vera meraviglia... bellissimo leggerlo e guardarlo...
RispondiEliminaquesto post me lo stampo per la prossima visita alla città! Ci vado sempre di corsa... prima o poi ci farò una vera settimana di vacanze! :)
RispondiEliminasono molto felice di esserti stata d'aiuto! fosse per me farei per lavoro la guida turistica (et gourmande) di Parigi! se per te va bene al prossimo giro mi infilo in valigia :-)
RispondiEliminaleggere dei tuoi giri mi ha riportata negli angoli che amo di più, compreso quello di Rue St. Anne!
bises
Claudia