A volte non capisco se sono io la gourmet a casa o chi mi sta intorno.
All'apparenza vige la regola: "mia è la cucina, mio il menù", tanto per dare l'impressione di aver il comando dei fornelli ma, in realtà, mi lascio influenzare facilmente dalle voglie culinarie di amici e parenti anche quando mi trovo di fronte a richieste particolari.
"Ho visto una cosa golosissima in tv/in un locale/su una rivista, ti va di provarla?" Le richieste iniziano con questa formula mentre quello che succede dopo è sempre una divertente incognita. Sono una specie di personal chef tematico (scusino la parola “chef” i veri professionisti).
La cosa più difficile in questi pasticcini è stata la ricerca del nome esatto. Non che sia difficile ma l'ordinante – in questo caso il fratellone – non ricordava il loro nome dopo averli visti - e desiderati - in un programma tv di Anthony Bourdain. Continuava a ripetere “Qualcosa come mallon, callon o un nome simile” mentre io cercavo di snocciolare tutti i nomi di pasticcini francesi che ricordavo “Madeleines ? Mendiants? Nougatines?"
Dopo vari tentativi e l'aiuto di Google ho capito che si riferiva ai calissons, dolci simili al marzapane tipici della Provenza.
C'era un tempo in cui i dolci erano una cosa seria. Prima della venuta dei dessert da fine pasto - l'invenzione che ha rivoluzionato l'umanità al pari di quella della ruota - i dolci erano riservati alle occasioni speciali o alle feste religiose.
Persino il nome dei calissons potrebbe avere origini religiose. Nel giorno di Natale - nel Medioevo o giù di lì - le famiglie benestanti di Aix-en-Provence distribuivano ai meno fortunati dei dolci con le ostie mentre il sacerdote benediceva la folla con la formula "Venite ad calicem", che in lingua provenzale diventava "Venes toui à calisoum". All'apparenza vige la regola: "mia è la cucina, mio il menù", tanto per dare l'impressione di aver il comando dei fornelli ma, in realtà, mi lascio influenzare facilmente dalle voglie culinarie di amici e parenti anche quando mi trovo di fronte a richieste particolari.
"Ho visto una cosa golosissima in tv/in un locale/su una rivista, ti va di provarla?" Le richieste iniziano con questa formula mentre quello che succede dopo è sempre una divertente incognita. Sono una specie di personal chef tematico (scusino la parola “chef” i veri professionisti).
La cosa più difficile in questi pasticcini è stata la ricerca del nome esatto. Non che sia difficile ma l'ordinante – in questo caso il fratellone – non ricordava il loro nome dopo averli visti - e desiderati - in un programma tv di Anthony Bourdain. Continuava a ripetere “Qualcosa come mallon, callon o un nome simile” mentre io cercavo di snocciolare tutti i nomi di pasticcini francesi che ricordavo “Madeleines ? Mendiants? Nougatines?"
Dopo vari tentativi e l'aiuto di Google ho capito che si riferiva ai calissons, dolci simili al marzapane tipici della Provenza.
C'era un tempo in cui i dolci erano una cosa seria. Prima della venuta dei dessert da fine pasto - l'invenzione che ha rivoluzionato l'umanità al pari di quella della ruota - i dolci erano riservati alle occasioni speciali o alle feste religiose.
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Calissons
Nella ricetta originale sono previsti il melone candito e le scorze di arance, io mi sono basata sulla ricetta di Fanny del blog Foodbeam, ho solo sostituito l'estratto di mandorle con l'estratto di mandorle amare. La prossima volta credo che utilizzerò un mix di marmellata di albicocche e marmellata di melone per richiamare maggiormente i sapori originali. Ho notato che si sposano alla perfezione con il tea al bergamotto grazie al profumo, e al sapore, dell'acqua di fiori d'arancio.Dose per 20 dolcetti.180g farina di mandorle
80g zucchero a velo
50g marmellata di albicocche
1/4 di cucchiaino di estratto di mandorle amare (la punta di un cucchiaino circa)
2 cucchiaini di acqua di fiori d'arancio
per la glassa:
1 albume
200g zucchero a velo
Mescolate la farina di mandorle con lo zucchero a velo, bagnate con gli aromi e aggiungete la marmellata di albicocche. Lavorate l'impasto fino a formare una palla morbida e compatta, coprite con pellicola per alimenti e lasciate riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Cospargete una spianatoia con un po' di zucchero a velo o di fecola di patate per non fare attaccare l'impasto: mi raccomando, non utilizzate la farina!
Stendete l'impasto ad una altezza di circa mezzo centimetro, con una formina per biscotti simile ad una mandorla o ad un ovale ricavate i calissons.
Lasciate riposare all'aria per circa due ore. Vi consiglio di poggiare i calissons su foglio di carta da forno per lasciarli asciugare e di evitare la pellicola che li manterrebbe ancora troppo umidi.
Preparate la glassa sbattendo l'albume e lo zucchero a velo con la frusta per alcuni minuti.
Ricoprite i calissons di glassa e aspettate che questa sia indurita prima di portarli in tavola, ci vorranno almeno un altro paio d'ore.
Per saperne di più:
Wikipedia
Google Books
questi non li avevo mai visti ma sono davvero bellissimi!
RispondiEliminasai che non conoscevo questo dolce? vedi quante cose si imparano a frequentare le foodblogger...
RispondiEliminasei sempre una fonte di cose interessanti e sfiziose
meravigliosi, sono curiosa di provarli! l'estratto di mandorle amare tu dove lo trovi?
RispondiEliminamm, sempre sentiti ma mai mangiati! bellina la ricetta, mi stimola per la sua semplicità!
RispondiEliminaBuonissimi questi dolcetti me li ha portati il mese scorso mia suocera da un viaggio in Provenza...Spazzolati in breve!! Anche perchè sono grandi poco più di un confetto e uno tira l'altro,ora che ho trovato la ricetta chissà mai che mi metta a farli il problema poi sarà il rapporto con la bilancia,già di amore e odio!!
RispondiEliminaCiao Lorena
I dolci di lory
Succede sempre anche a me, il fratello ed il ragazzo quando adocchiano qualche dolcino a giro mi imploraro di rifarlo ma ovviamente non si sono segnati la ricetta ed è sempre un tirare a indovinare per capire di cosa si tratta! ;-) Comunque questi dolcetti ti sono venuti proprio bene...brava!
RispondiEliminaE' tutto merito del lato istruttivo dei documentari mangerecci di A.Bourdain: si scoprono sempre nuove pietanze :D
RispondiElimina@Passiflora: l'estratto di mandorle amare lo trovo nei negozi alimentari più forniti o anche nei super dei centri commerciali. Se riesci a trovare le mandorle amare (le armelline, che in realtà sono le mandorle delle albicocche) puoi sostituire 1/3 della farina di mandorle con loro, basta macinarle finemente.
@Claudia: stessa situazione appunto =P
Mai mangiati ma sentiti spessissimo. Voglio provare a farli durante queste feste, vediamo se ce la faccio :D
RispondiEliminamai visti e sentiti,ma mi sa che sono favolosi!
RispondiEliminaIl mio fidanzato me li ha portati da Parigi, ma non sapevo che fossero dolci provenzali!! :D
RispondiEliminaDevo provare a farli a casa!!!
Stesso problema, anch'io sono sommersa da richiesta culinarie, ma è il bello di essere foodblogger, no?!
RispondiEliminaI callisson mi ricordano i miei passaggi in Provenza e pur non essendo fra i miei dolcetti preferiti trovo che abbiamo un sapore antico indimenticabile, a presto
Non conoscevo questi pasticcini ma è bastato che nominassi “marzapane” per farmi capire che potrei innamorarmene alla follia! Un bacio, buona settimana
RispondiEliminaFoodblogger on demand ;)
RispondiEliminaperò i risultati valgono tutti gli sforzi fatti, no? i Calissons sembrano proprio buoni, ci credi che non li ho mai mangiati? rimedierò...
ciao
Claudia
ps: non so perchè ma non mi funziona il reader di blogger e mi perdo i nuovi post... :( ma è un problema solo mio?!?!
Interessante l'origine dei calissons, non la sapevo.
RispondiEliminacomunque sono buonissimi e mi segno la ricetta per rifarli.
Molto carini questi biscotti, mi piace molto l'uso della marmellata nell'impasto.... da provare! ...
RispondiElimina@Claudia - la femme du chef: anche io ho lo stesso problema :(
Io questi biscotti non li conosco....ma hanno un'aspetto veramente molto invitante.....posso prenderne uno????
RispondiEliminaChe biscotti favolosi, hanno un unico difetto: non si possono assaggiareeeeeeeeeeee! Colgo l'occasione per augurarti Buone Feste! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaNon li conoscevo, ma sembrano squisiti!! Complimenti!
RispondiEliminaAnche la mia cucina oggi diventerà un biscottificio...dovrò sfornarne un bel po', ormai Natale è arrivato! I primi che mi tocca fare sono i papassini sardi che in genere prepara mia nonna, ma quest'anno voglio "strafare"! :P
Che bel blog che hai!
RispondiEliminaHo scoperti da poco i calissons , molto delicati ed eleganti!
Se ti va passa da me che ho organizzato un giveaway dedicato ai miei lettori!
http://paprikapaprika.blogspot.com/2011/12/il-giveaway-della-befana-epiphany.html
Auguro a Te e alla tua famiglia felicissimo
Natale!
Ciao
Aniko
troppo carini questi biscotti, ed è uan ricetta che ispira.
RispondiEliminaA te l'augurio di un sereno Natale e spero passerai a trovarmi sul mio nuovo blog
Sono fantastici!!
RispondiEliminaWow!!
Tanti auguri!!
Georgie