"Tourist?" Il cameriere cerca di infilarmi tra le mani un menu e prima che io abbia finito di rispondere ""No, no, sono italian..." con un abile gioco di prestigio cambia il menu inglese con quello nostrano.
"Anche i turisti devono mangiare" risponde con un finto sorriso ammaliatore.
Cerco di allontanarmi con noncuranza mentre spiego che io vivo a Roma, lui fa spallucce e tiene pronto il menu per il prossimo avventore straniero.
Non posso dargli torto, io ho l'aria da turista.
Vivo a Roma ormai da qualche anno ma mi aggiro ancora con l'aria meravigliata tra i vicoli del centro e con la macchina fotografica pronta a scattare e ancora mi perdo quando cerco di raggiungere Fontana di Trevi.
Lasciatemi spiegare, non è che non conosca la strada o che le indicazioni per i pedoni siano poco accurate. Ci deve essere una sorta di Triangolo delle Bermuda in miniatura - generato dalla mole di monetine gettate in acqua- che mi fa perdere il senso dell'orientamento.
In un modo o nell'altro riesco ad arrivare in piazza e la vedo: maestosa, scenografica, barocca e perennemente illuminata dai flash delle macchine fotografiche. E' una diva in abito bianco assediata dai paparazzi e dai cacciatori di ricordi, i turisti immobili nell'atto del lancio della monetina. L'importante sembra essere lì e pochi sembrano fare caso ormai alla meraviglia alle loro spalle. Io, però, ho la mania dei dettagli e anche se non capisco molto di arte e fotografia, regolo lo zoom al massimo e mi perdo nei particolari d'insieme, ammirando gli altri attori che condividono il palcoscenico con il gigantesco Oceano.
E' così che ho scoperto Lei: la fanciulla con il velo posizionata sulla parte alta della Fontana, là dove osano solo i gabbiani e i piccioni.
Una diversa prospettiva può aiutare a scoprire meglio la propria città anche in ambito gastronomico. Prendendo spunto dal movimento "Eat local" (che a sua volta si rifà all'italiano Slow Food), ecco la mia sfida personale per (r)innamorarmi della città in cui vivo. Non è un contest, una raccolta o simili, ma se volete aderire e provare può essere divertente :D
- Mangia un piatto tipico che non hai mai provato prima (che non sia il panino dello "zozzone" però)
- Fai la spesa in un mercato degli agricoltori, i mercati a km0 (facile, spesso ce n'è uno in zona)
- Bevi locale: un vino, una birra, un liquore... (lo dice pure la canzone: "Meglio dello champagne è il vino dei Castelli...")
- Prova frutta o verdura tipici del territorio (che sia la volta buona che provo le puntarelle?)
- Scopri i formaggi locali (oltre al pecorino c'è di più...)
- Compra un libro di ricette della città/regione in cui vivi
- Bevi acqua del posto
{Gnocchi alla romana di A.Ducasse}x3-4
ricetta adattata da "Grand Livre de cuisine Méditerranée d'Alain Ducasse"
Gnocchi:
500ml latte
60g burro
125g semolino
75g parmigiano grattugiato
Sugo al basilico:
12 pomodori da sugo
basilico
olio extra vergine d'oliva
sale
pepe
zucchero
Basilico fritto:
basilico
olio extra vergine d'oliva
In una pentola dal fondo spesso portate ad ebollizione, a fuoco alto, il latte con il burro. Quando il latte bolle versate a pioggia il semolino e 25g di parmigiano, regolate di sale e cuocete a fuoco basso per 25-30 minuti mescolando spesso per evitare che si attacchi alla pentola.
Versate il semolino su un piano di marmo o di legno coperto con carta forno e stendetelo in modo uniforme ad uno spessore di un paio di cm. Lasciatelo raffreddare completamente.
Preparate il sugo al basilico.
Pulite i pomodori, praticate una incisione a croce sulla base e bolliteli per un minuto. In questo modo potrete sbucciarli facilmente. Dopo aver eliminato la buccia e i semi tagliateli a pezzetti e soffriggeteli in una pentola con un filo d'olio allungando, se è il caso, con poca acqua. Frullate i pomodori per ottenere un sugo omogeneo e aromatizzate con qualche foglia di basilico. Salate e pepate. Aggiungete lo zucchero solo se necessario, se i vostri pomodori sono cioè troppo acidi.
Per il basilico fritto lavate e asciugate bene delle foglioline di basilico. Scaldate l'olio in una padella e tuffatevi le foglie di basilico per pochi secondi. Fate attenzione che le foglie scuriscono in fretta e l'olio potrebbe schizzare da tutte le parti.
Fate gratinare il semolino con il parmigiano rimanente per circa 15 minuti.
Tagliate il semolino in 3-4 rettangoli adagiando ogni porzione nel piatto sopra il sugo di pomodoro. Completate con le foglie di basilico fritte e servite.
Con questa ricettina semplice semplice partecipo al contest di Pillole Culinarie :)
ma che bella presentazione elegante per gli gnocchi alla romana, ti dirò che voglio fare mie le regole che hai citato sopra, sono un ottimo modo per scoprire il territorio dove viviamo. un abbraccio Annamaia, buon pomeriggio
RispondiElimina:) Davvero bella la tua ricetta..e per me devo dire che è la prima volta che la vedo: c'è sempre da imparare! :D Anche io credo che seguirò le tue regole, anche se al sud praticamente tutti le seguono..non immagini quanti libri di cucina regionale ho e quante salsicce casereccie mi manda mamma ogni volta! :D E poi il mercato una volta a settimana è d'obbligo per avere verdure e frutta fresca! :) PS: Grazie di aver partecipato al mio contest..ci si becca su Twitter! un kiss
RispondiEliminama insomma,devo proprio mangiarli!!!
RispondiEliminache meraviglia... li voglio provareeeeeeee
RispondiEliminaPensa ke io sono 23 anni (cioè tutta la vita!!) ke abito a Roma,ma la zona di Fontan di Trevi mi è ancora oscura...forse hai ragione...è il triangolo delle Bermuda!!!ahahahah
RispondiEliminaFlavia
Bellissimo piatto:) proverò questi gnocchi mi tentano! Ciao
RispondiEliminaChe presentazione bellissima, Ann questa versione mi piace moltissimo. Buona serata
RispondiEliminaIo che sono romana doc gli gnocchi così non li ho mai provati...è arrivato però il momento...un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaMi piace molto il tuo "decalogo"...siamo sempre troppo distratti da tutto questo marasma globale, da perderci i particolari, come la tua fanciulla con il velo...e abbasso la globalizzazione a tavola!
RispondiEliminaViva gli gnocchi alla romana ( quasi francesi)
ciao loredana
sai che anche io mi sento una turista a Roma? non la conosco abbastanza pur essendo la mia città da sempre. quando vedo mio padre che conosce a menadito tutti i vicoli del centro, mi sento un pò una scema proprio perché anche io mi perdo facilmente... quando lavoravo al centro, la pausa pranzo era il momento buono per camminare e ammirare, più che per mangiare!
RispondiEliminabella lista, la numero 1 è quella sulla quale mi devo impegnare.. le altre le ho fatte, ma la numero 1 è ancora un pò indietro (mettici pure che ora sono vegetariana...)!
la ricetta è molto buona, semplice e genuina, e poi gli gnocchi alla romana sono buonissimi!!!
davvero un bel post!
Li faccio veramente di raro ma li trovo squisiti.....golosissima la tua versione....bacini
RispondiEliminaah quanto sono d'accordo con te!
RispondiEliminaBel post. bella ricetta e bella presentazione!
buon week end
Ciao, sono Lys... posso dirti che passando in rassegna i dieci punti, be' il primo è forse quello che più dovrei curare: la conoscenza dei piatti tipici! Ne ho assagiati più di uno, ma sempre a casa, ... forse sarebbe il caso di andarli a mangiare in qualche trattoriola rustica e tipica, appunto!! Grazie per la bella ricetta, ha un aspetto chic e al contempo ha il sapore della tradizione!! Complimenti per il blog, è molto molto piacevole alla lettura e pieno di idee curiose e stuzzicanti!! Un salutino Lys
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