A casa mia si chiamano "pastarelle" questi biscotti da latte.
Mia nonna mi mandava a comprarli una volta a settimana al forno davanti alla mia scuola elementare e spesso lì ci trovavo le maestre, le bidelle e gli altri bambini: tutti a comprare questi biscotti o una fetta di pizza appena sfornata. Una volta portati a casa non li mangiavamo mai caldi ma aspettavamo il mattino seguente a colazione o meglio, i grandi non li mangiavano mai caldi...
Da piccola li inzuppavo in qualunque cosa liquida: caffellatte - quello finto con l'Orzo Bimbo - cioccolata calda e tè freddo. Quei biscotti assorbivano tutto come una soffice spugna disfacendosi in bocca in una pappa densa e dolce. Le pastarelle sono le mie madaleines proustiane.
Ho anche un'altra ricetta, e se ne trovano tante simili su internet, dei biscotti da latte che utilizza l'ammoniaca alimentare come agente lievitante. Questi biscotti sono, invece, a completa lievitazione naturale: solo lievito madre, ingredienti genuini e tanta pazienza.