giovedì 31 marzo 2011

*English muffin integrali con lievito madre*



E' tutta colpa di Orlando. 
Orlando è un ragazzino che ieri si aggirava, con aria sicura e completamente a suo agio, tra gli scaffali pieni di farine di kamut, di miglio o di tofu del negozio biologico vicino casa mia e che consigliava alla mamma quale farina utilizzare per i biscotti da preparare: "prendi la farina di farro, mamma". Alla sua età, avrà avuto 10 anni, io non sapevo nemmeno cosa fosse il biologico (figuriamoci il tofu!) anche se a casa mia si mangiava comunque in maniera sanissima. Ed eccola qui, ho pensato, la nuova leva di amanti della cucina. L'unione tra passato e presente, tra golosità e salute.
Tornando a casa, con la borsa della spesa piena di farine, spezie e tè verde, pensavo ad un altro Orlando che mi aspettava sul comodino. Orlando di Virginia Woolf. E' lì da un po' che lo corteggio. Lo apro, lo sfoglio, ne soppeso il numero delle pagine, ne leggo l'incipit e poi lo chiudo. Non è che questo romanzo non mi attiri ma ho appena finito di leggere Mrs Dalloway (sempre nella stessa enorme antologia) e ho bisogno di tempo per riprendermi. I romanzi della Woolf per me non sono tra quelli che si possono divorare in pochi giorni. Hanno bisogno di essere assaporati con calma non perché sono pesanti ma perché sono pieni. Pieni di vita, di pensieri, di tutto. Ed è colpa della Woolf se ultimamente la mia cucina profuma di spezie di terre lontane o di ricette inglesi a pranzo, merenda e ora anche a colazione. La crema speziata? Sono spezie delle ex Colonie inglesi, inutile negarlo, da cui arriva Peter Walsh (di Mrs. Dalloway). Le tortine per l'ora del tè? Più british di così, come il tè che offre Katherine a Ralph nel loro primo incontro (Giorno e notte).
Chissà Orlando quali sapori potrebbe suggerirmi. 
Quasi quasi inizio a leggerlo.

domenica 27 marzo 2011

Il jet lag da ora legale *Bretzel e Salzstangen*




Una manciata di bretzel e un bicchiere di Spuma. Mi sembra di sentire il profumo dell'erba tagliata nei pascoli del Trentino o il rumore dei ruscelli nei sentieri di montagna. L'intontimento da jet lag da orario legale mi riporta però in città. Fortuna che bretzel e spuma non sono un miraggio perché da quando mi sono svegliata - sempre alla stessa ora anche se in realtà è un'ora diversa, ma mi avete capito no? - vago per casa alternando voglia di salato e voglia di dolce agli orari più assurdi e un "piacevole" senso di vuoto pneumatico nel cervello.
Devo concentrarmi. Devo essere seria.
Parlo un po' della storia dei Brezel allora. Sembra che siano una delle merende più antiche del mondo e che la loro forma rappresenti la Trinità.

mercoledì 23 marzo 2011

Un te' con Bilbo Beggins *Tortine ai semi di cumino - Seed cake*



E' un tranquillo pomeriggio nella Contea. Bilbo Baggins sta preparando il tè. L'acqua è già pronta e sta per bollire, un paio di torte sono in tavola e qualcuno bussa alla porta. Non è il suo amico Gandalf, che aspettava per il tè anche se l'aveva dimenticato, ma un nano con la barba blu e un cappuccio verde scuro. Bilbo non può fare altro che lasciarlo entrare, invitarlo per il tè e andare a prendere un altro paio di torte.

mercoledì 9 marzo 2011

Crema speziata di lenticchie e patate


C'è qualcosa di irresistibile nelle spezie che mi attrae. Al supermercato, in drogheria, al mercato o nei negozi di souvenir mi ritrovo imbambolata davanti allo scaffale delle spezie.

Sono quel tocco in più che rende personale e speciale ogni ricetta perché stuzzicano il gusto e l'olfatto.
Pensate alla besciamella e sentire subito il profumo della noce moscata o alle mele cotte e al loro aroma di cannella. Se apro un vasetto di chiodi di garofano e chiudo gli occhi mi sembra di sentire il profumo del "prupate" una ciambella speziata tipica del Gargano. 
Questa crema di patate e lenticchie ha invece un profumo lontano, quasi misterioso. Ottima per evadere, almeno con la fantasia, da queste fredde giornate di fine inverno.

lunedì 7 marzo 2011

Muesli al sesamo



In cucina sono una maniaca del fai-da-te. Zucchero vanigliato? Fatto. Erbe essiccate? Fatte. Pasta fresca? Fatta (ma è meglio se non mostro in giro i miei tentativi di orecchiette...). Lievito madre? Fatto, nutrito e curato. Yogurt? Ci ho provato (non aggiungo altro). Almeno per una volta ho provato a realizzare di tutto. Sarà perché da bambina ero un'inguaribile curiosa, di quelle che smontano il Ciccio Bello solo per vedere come funziona, di cosa è fatto. La stessa curiosità mi spingeva in cucina, già allora, a inondare gli adulti di domande. "Come si fa il sugo, nonna?" "Come mai la polenta si cucina in quel pentolone?". E' per questo che a volte parlo di esperimenti nella mia cucina. Certo, c'è poi anche la questione del "conosci quello che mangi". Se prepari da te qualsiasi cosa sei sicura dei prodotti utilizzati e della mancanza di allergeni o conservanti. Sperimentare, infine, è un modo per viaggiare con la fantasia. La croccantezza del muesli mi ricorda le colazioni delle vacanze estive in Alto Adige dove c'è, a mio parere, un muesli buonissimo che diventa eccezionale unito a dello yogurt fresco. Anche questo muesli si sposa bene con yogurt o latte ma è irresistibile anche come stuzzichino da sgranocchiare con un sapore simile a quello del croccante al sesamo.